Fondata nel 1753 su iniziativa di alcuni dei nomi più illustri dell’illuminismo toscano del tempo come Ubaldo Montelatici e Giovanni Lapi, l’Accademia dei Georgofili viene ospitata dapprima nei locali della Biblioteca Magliabechiana e poi in un’ala di Palazzo Vecchio. Dal 1932 la sede dell’Accademia si sposta definitivamente nell’antica Torre de’ Pulci, nelle immediate vicinanze della Galleria degli Uffizi. Si tratta di un’istituzione unica nel suo genere e di enorme importanza storica: è il primo istituto scientifico del mondo a occuparsi specificamente di agricoltura, economia e politica ambientale e uno dei primi a essere ufficialmente riconosciuto come ente pubblico di ricerca da uno stato sovrano (il Granducato di Toscana). Tra i suoi membri si contano inoltre alcuni scienziati che rivestirono una certa importanza nello sviluppo dell’italiano in discipline nuove, come la biologia e la chimica. Ricordiamo almeno il medico e fisico Giovacchino Carradori, amico e divulgatore delle tesi di Alessandro Volta sull’elettricità e autore del trattato Sulla fertilità della terra (1798), il modello linguistico ed espressivo dei moderni trattati di agraria in italiano; a lui affianchiamo poi il biologo Giovanni Fabbroni, intellettuale di caratura internazionale (corrispondente di Franklin e Jefferson), autore di opuscoli – tradotti in molte lingue europee – sull’agricoltura, l’economia e la politica agraria, divulgatore di una lingua scientifica agile e moderna, aperta agli influssi del francese, dell’inglese e del tedesco.