Chiesa di San Remigio

Prima di diventare una parrocchia, San Remigio fu ricordato fin dal 1040 come ospizio per i pellegrini francesi in viaggio verso Roma. È un importante luogo del Trecento italiano: priore della chiesa fu nei suoi ultimi anni di vita Gherardello da Firenze (Firenze 1320/1325 - 1362/1363), grande musicista e compositore dell’Ars Nova italiana (espressione con la quale gli studiosi definiscono la produzione musicale profana del XIV secolo e le sue nuove forme). La chiesa è stata edificata al posto dell’ospizio nell’XI secolo, e ricostruita in stile gotico intorno alla metà del Trecento, con una facciata a capanna ornata da archetti che corrono lungo gli spioventi. L'interno, a pianta rettangolare, è a tre navate, con tre cappelle nel capocroce. Nella navata di destra si trovano due altari laterali: il primo ospita San Remigio che battezza Re Clodoveo, pala di Giuseppe Bezzuoli (1821); nel secondo si trovano i resti di un affresco con San Sigismondo (seconda metà del XIV sec.). Nella navata di sinistra vi sono alcuni affreschi raffiguranti San Cristoforo (XVI sec.). Nelle cappelle terminali delle navate di destra e di sinistra si trovano, rispettivamente, il dipinto tardoduecentesco con la Madonna con il Bambino, attribuito al Maestro di San Remigio, e l’Immacolata Concezione di Jacomo Chimenti detto l'Empoli (1591). Le volte a crociera sono ornate da tondi con figure di Santi (XIV sec.).

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