Il caffè delle Giubbe Rosse è stato uno tra i più famosi caffè letterari italiani del Novecento, luogo di ritrovo di artisti e scrittori. Aperto nel 1896 dai fratelli tedeschi Reininghaus in Piazza della Repubblica, viene presto scelto come quartier generale dalle avanguardie fiorentine: si tratta degli anni che vedono gravitare intorno alla sua famosa terza saletta personaggi legati alle riviste «La Voce» (1908-16) e «Lacerba» (1913-15), quali Ardengo Soffici, Giovanni Papini, Giuseppe Prezzolini e Aldo Palazzeschi. Dopo la Grande Guerra, il Caffè torna ad essere un punto di riferimento per gli intellettuali, un vero e proprio rifugio in cui condividere idee e passioni, e assume un nuovo respiro internazionale: siedono ora ai suoi tavolini Eugenio Montale, Vasco Pratolini ed Elio Vittorini; e tra le sue pareti si pongono le basi per la nascita delle riviste «Solaria» (1926-36), «Letteratura» (1937-68) e «Campo di Marte» (1938-39). Le Giubbe Rosse rimangono al centro del fermento del capoluogo fiorentino fino alla fine degli anni Trenta, quando il nuovo conflitto mondiale interrompe la vita del Caffè, che tuttavia ancora oggi continua ad ospitare iniziative ed eventi culturali.

Curiosità: il Caffè è oggi promotore di una serie di concorsi artistici e letterari. Tra i tanti, suscita grande interesse il “Concorso Letterario istantaneo”, che si svolge mensilmente nel corso di una cena e che premia i racconti più originali; i racconti premiati vengono pubblicati ogni anno in un volume edito proprio da Giubbe Rosse.