È la casa in cui Giovanni Boccaccio trascorse gli ultimi anni della sua vita. Dimenticata per secoli, fra Ottocento e Novecento è stata sottoposta a radicali lavori di ristrutturazione e arredamento, fino a divenire, oggi, un museo imprescindibile per chi sia interessato alla vita e alle opere dello scrittore certaldese. Il museo ospita, tra l’altro, una riproduzione del primo ritratto del Boccaccio (XIV sec.), il primo bozzetto della sua lastra tombale e costumi legati ai personaggi del Decameron, nonché alcune scarpette risalenti al Trecento. Nella cosiddetta “stanza del poeta” è possibile ammirare, oltre a un affresco raffigurante lo scrittore al suo tavolo da lavoro, testi antichi di critica boccacciana e opere dello scrittore in lingua straniera. Nella stessa sala, sono esposte numerose medaglie (realizzate dallo scultore Bino Bini) nelle quali vengono rappresentati, per ciascuna giornata del Decameron, la novella più significativa e il re o la regina narrante. La casa è sede dell’Ente Nazionale Giovanni Boccaccio, che organizza mostre, convegni e conferenze e promuove ricerche scientifiche sullo scrittore. L’Ente ha inoltre il compito di custodire e arricchire una biblioteca, anch’essa collocata all’interno della casa, in cui trovano posto edizioni di opere del Boccaccio e studi critici sull’autore.