Il nucleo originario della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze è costituito dal fondo privato di circa 30.000 volumi che Antonio Magliabechi donò, nel 1714, alla città di Firenze. Nel 1747 la biblioteca fu perciò aperta al pubblico con il nome di Magliabechiana e con sede in locali che facevano parte del complesso degli Uffizi. Un ampliamento consistente del patrimonio librario si ebbe quando, nel 1771, il granduca Pietro Leopoldo volle che la Biblioteca Mediceo-palatino-lotaringia confluisse nella Magliabechiana. Nel 1931 la biblioteca fu trasferita nella sede attuale, costruita a partire dal 1911, che costituisce uno dei rari esempi di edilizia bibliotecaria e che fa parte dell’area monumentale del complesso di Santa Croce. Nel 1966 la biblioteca ha subito gravissimi danni in seguito all’alluvione che colpì la città di Firenze. Gran parte del patrimonio librario antico e moderno è stata recuperata grazie al Centro di restauro appositamente creato ma sono molti i volumi che sono andati irrimediabilmente perduti. Oggi la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze dispone di sei milioni di volumi a stampa e di 120.000 testate di periodici e custodisce, inoltre, 4.000 incunaboli, 25.000 manoscritti, 29.000 cinquecentine e oltre un milione di autografi.