Teatro della Pergola

Progettato nella metà del XVII secolo da Ferdinando Tacca per volere di Giovan Carlo de’ Medici, inizialmente chiamato Teatro dell’Accademia degli Immobili (dal nome del gruppo di nobili dediti alla coltivazione delle arti che ne promosse l’ideazione), il Teatro della Pergola (il nome attuale risale all’indirizzo dell’edificio, rimasto sempre lo stesso) è il più antico di Firenze, il più ricco di storia (viene più volte nominato nella letteratura ottocentesca, come per esempio in Eva di Giovanni Verga, 1873, e nel Bacio di una morta di Carolina Invernizio, 1889), ed è molto attivo nella diffusione della cultura (attraverso l’omonima Fondazione, che comprende un Museo). Ha ospitato le prime rappresentazioni di spettacoli importantissimi per il teatro e la musica italiana: l’Armida abbandonata, il Mesenzio, re d’Etruria (entrambi 1782) e l’Idalide (1784) di Luigi Cherubini; il Macbeth di Giuseppe Verdi (1847); Gli esami non finiscono mai di Eduardo De Filippo (1973). Nel teatro, inoltre, ha avuto luogo una delle prime rappresentazioni italiane (1919) di un'opera pucciniana tutta ambientata nella Firenze medievale, il Gianni Schicchi. Il Teatro della Pergola è importante anche per la sua struttura. Si tratta del primo teatro italiano con pianta a ferro di cavallo allungato e con i palchi (spazi separati che permettono a piccoli gruppi di ammirare lo spettacolo da una posizione privilegiata), caratteristica peculiare del teatro all’italiana.

Curiosità: nel Museo è conservato lo sgabello costruito per Verdi, perché riposasse durante le prove del Macbeth. Nel 1834 Antonio Meucci installò sul palcoscenico un tubo acustico (ancora esistente), che consentiva di parlare con la graticcia e il sottopalco: l’oggetto è considerato l'antenato del suo telefono. Il Primo Camerino fu costruito a ridosso del palco su richiesta di Eleonora Duse, che non voleva essere vista prima di entrare in scena.

APPROFONDIMENTI

ITINERARI

   

INFORMAZIONI