Basilica di Santa Trinita

Tomba di Paolo dell'Abbaco

Paolo dei Dagomari (Firenze, fine XIII sec. - 1374 ca.) fu il più autorevole maestro d’abaco (insegnante di scienze naturali e matematica pratica rivolte alle esigenze del commercio e dell’amministrazione) del suo tempo, tanto famoso e rispettato da essere definito dai suoi contemporanei, per antonomasia, Paolo dell’Abbaco. Fu amico e corrispondente di importanti intellettuali dell’epoca, come Giovanni Boccaccio (che lo ricorda nei Genealogie deorum gentilium libri), e la sua scuola d’abaco, situata presso la chiesa di Santa Trinita, annoverò tra i propri allievi gli esponenti delle più importanti famiglie mercantili di Firenze, come Filippo Villani e Iacopo Alighieri. Il suo grande Trattato d’abaco, composto intorno al 1339, contenente nozioni pratiche di aritmetica, geometria, medicina e astrologia, sarà il primo testo di scienza in volgare ad avere una diffusione pressoché nazionale e avrà una grande importanza sia nel consolidamento del nascente lessico della matematica, sia nell’elaborazione delle strategie testuali di presentazione dei contenuti e di guida del lettore che diverranno caratteristiche dei testi scientifico-matematici fino ai giorni nostri. Le espressioni volgari per indicare le quattro operazioni aritmetiche (partire, aggiungere, multiplicare; somma, resto), ad esempio, seppure già presenti in testi più antichi del Trattato, devono all’opera di maestro Paolo (sapientemente semplice ed efficace nel suo rivolgersi a un pubblico di non professionisti) la propria diffusione nell’ambiente dei mercanti e da lì in tutti gli strati sociali mediamente colti. L’ubicazione precisa del suo sepolcro, spostato nel corso dei restauri della basilica nel XVI secolo, non è certa, ma dovrebbe trovarsi nelle cappelle della navata di sinistra.

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